Sentiero per il RIFUGIO AVANZÀ | 2580 m slm

da | Feb 10, 2021 | Val di Susa | 0 commenti

IMPORTANTE: Fai molta attenzione ai dati contenuti in questa descrizione. Potrebbero essere incompleti o obsoleti.  I sentieri possono subire variazioni nel tempo a causa delle intemperie o semplicemente del cambio delle stagioni. Controlla nei commenti se qualcuno ha fatto segnalazioni oppure consigliaci eventuali modifiche.

INFO UTILI

Tutti i dati sono da considerarsi indicativi.

DISLIVELLO

+650 m circa

PARTENZA/QUOTA

Giaglione (TO) / 1930 m circa

ARRIVO/QUOTA

Rifugio Avanzà / 2580 m circa

LUNGHEZZA A/R

8,00 km circa

DIFFICOLTÀ

E (Escursionistico)
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SEGNAVIA

//

DURATA A/R

Salita 3.00 h circa
Discesa 2.00 h circa

ATTREZZATURA CONSIGLIATA

Bastoncini da trekking; binocolo/monocolo; fotocamera; radio PMR; fischietto.

In primavera: ghette (ramponi da ghiaccio o ramponcini, in base alla stagione), piccozzina, spezzoni di cordino/fettucce con moschettoni.

ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO

Anche in piena estate, progredendo di quota, oltre ai repentini mutamenti atmosferici propri dell’altitudine, con connessa rapidissima variabilità del clima, è indispensabile munirsi, di indumenti c.d. softshell, “pile” leggero, occhiali da neve o mascherina, giacca in goretex o similare, ghette, berretto in tessuto sintetico, guanti sempre presenti e di peso calibrato alla stagione.

PERIODO CONSIGLIATO

Primavera, Estate, Autunno

segnala delle modifiche scrivendo a redazione@hikerspiemonte.it

DATA ESCURSIONE: Frequentato diverse volte in Maggio, Agosto, Settembre, Ottobre

PUNTO DI PARTENZA

Raggiungi la partenza del Sentiero per il Rifugio Avanzà, inserendo sul navigatore “Giaglione“.

Raggiungere i parcheggi presso le prese dell’Acquedotto o adiacenti all’ultimo tornante della sterrata di accesso alla bergerie della zona.

È importante non occupare con veicoli i tratti di sterrata o spazi di accesso alle proprietà dei margari locali che, sovente, vi debbono transitare con trattori e rimorchi.

INDICAZIONI

Dal fondovalle della Val Susa, procedere su Autostrada del Frejus, oppure su S.S. 25 (..o anche dalla S.s. 24), fino a Susa, dove seguire indicazioni per Giaglione(S.S.N.25) e, dopo svariati tornanti, giungere all’ampio incrocio, a Sx, con lo stradale per la Val Clarea (S.p.n.255) .

Percorrere lo stradale per un Km e giunti al Pian d’le Ruine, proseguire diritti per 100m deviando poi a Dx per salire in direzione di S.Chiara e Pra’ Piano, pervenendovi in 4 km di contorta, buona, ma stretta strada bitumata di montagna.

Apprezzate le belle case della frazione e oltrepassata la fortezza di S.Chiara (..aperta e visitabile in estate), si prosegue su decente e larga sterrata per altri 4 Km circa, parcheggiando nei pressi di un ultimo tornante o in spiazzi adiacenti, a quota 1950, in prossimità delle Prese di Carico acqua o del Pozzo Piezometrico della sottostante centrale idroelettrica di Venaus.

DESCRIZIONE SENTIERO PER IL RIFUGIO AVANZÀ

Lasciati gli automezzi, percorrere la sterrata in salita, in direzione ovest (non nord),verso le bergerie Mabert prima e Martina dopo (1960m) abbandonando la pista poco prima, dove, a dx della stessa, si stacca il sentiero ben tracciato che inizia ad inerpicarsi sul largo pendio erboso, seguendo le tacche biancorosse o le paline in legno verniciate dello stesso colore.

Trascurare il cartello in legno che, talvolta, abbattuto dalla neve o dai bovini, viene rialzato con orientamento errato e proseguire con svariate serpentine per il ripido crinale erboso quando, in 40 minuti di salita si perviene alla displuviale tra la Val Cenischia e la Val Clarea rendendo alla visuale il doppio, smisurato panorama che spazia dalle pendici del Rocciamelone al Gruppo sud degli Ambin con in mezzo il Colle Clapier 2477m.

Da questo punto, inizia la lunga e costante salita, con brevi tratti ripidi, a volte lievemente franosi, che adduce al Passo Avanza’ percorrendo le pendici della Punta Mulatera 2544m ed il Toasso Bianco 2622m.

Il sentiero, che inizia come larga mulattiera militare, si presenta sempre in ottime condizioni ma, a seconda dell’innevamento stagionale, potrebbe recare tratti nevosi o ghiacciati, da attraversare con cautele particolari qualora sprovvisti di scarponi semirigidi o ramponcini, osservando come tutto il percorso, benchè spettacolare, corra perfettamente verticale sulla Clarea.

Inoltre, a inizio primavera, numerosi tratti presentano profonde “arature” operate dai cinghiali in cerca di tuberi, che vanno sempre superate aggirandole a monte .

Nel percorso, non è raro osservare coppie di aquile reali, che li sotto nidificando intorno ai 2000m su cenge sporgenti e ben osservabili, spiccano il volo se spazientite dal nostro “rumoroso” incedere, e piccoli branchi di camosci che scorrazzano invece dagli erbai alle creste rocciose sovrastanti.

In prossimità del Passo Avanzà, si percepisce l’altitudine anche dal cambiamento morfologico e geologico dell’ambiente, ove prevale la roccia calcarea che manifesta le sue belle concrezioni, frane e grotte in numero sempre maggiore e qualche volta visitabili, come quelle, adattate dall’uomo, raggiungibili ora a 15 minuti dal sentiero.

Raggiunto il Passo, mentre si “tira il fiato”, sembra d’obbligo scattare foto e riprendere quel che la natura ci manifesta, fino ad arrivare al termine del Sentiero per il Rifugio Avanzà, sull’omonimo Colle.

Il Rifugio, eccellentemente mantenuto dalla Pro-Loco di Venaus, è aperto al pubblico da luglio a settembre, offrendo, con modica offerta, la sua dotata cucina e i suoi locali alle esigenze degli escursionisti.

Nel periodo di chiusura, e’ sempre disponibile il Rifugio Invernale, nel lato ovest della costruzione, munito di 6 posti letto in cuccette a castello, stufa a legna putaget e essenziale dotazione per cucinare con la stessa.

Per chi avesse ulteriori energie e fantasie di scarpinare dopo la sosta (o dopo la merenda), il Lago della Vecchia 2670m attende di essere visitato, così come la piatta Punta Tricuspide a 2882m da dove si può spaziare la vista dalle propaggini vicine della Punta Ferrand 3347m, col retrostante Ghiacciaio dell’Agnello al Gros Muttet 3243m ed al magico Lac de Savine 2450m sovrastato dai Tre Denti d’Ambin 3370m, ben visibili, questi, anche da Torino e bassa valle.

Visibilissimo anche il rinomato Col Clapier, che, a 2482m quale Passo dal Vallon de Savine alla Val Clarea, meriterebbe trattazione tutta intera essendo, codesto, il valico di passaggio delle armate cartaginesi di Annibale, nel 209 a.C. .

Si narra soffusamente come, dai declivi rocciosi nord del Giusalet osservabili dal Rifugio, vi sia un remoto “passaggio” (Passo del Camoscio), seminascosto e celato con il quale, approntato da settecenteschi militi su una esposta cengia aerea, obbligante a posizione prona, portasse nel versante del massiccio esposto a nord-est dove, guadando alcuni ruscelli si pervenga al Rifugio P.Vacca 2670m(F) e quindi alla Cima di Bard 3168m (passaggio non reclamizzato, in quanto per i piu’, particolarmente ardito) .

Percorso di ritorno, in 1,45-2 ore, uguale a quello di andata o, per chi avesse più tempo, con variante dal sentiero dietro il Rifugio Avanzà che scende dal Vallone della Vecchia, incassato ma pittoresco, costellato da macchioni di ottimi mirtilli, punti panoramici e passaggi per vari ambienti montani, dalle forre rocciose agli strapiombi, ai pendii erbosi, attraversando impressionanti frane di blocchi basaltici ed eleganti ponticelli in legno, oltrepassando i pascoli sotto la Mulattiera e, arrivando da nord con la pista sterrata fino all’incrocio visto all’andata in prossimità del parcheggio.

NOTE

Al fine di rendere sempre agevole e sicura la camminata, maggiormente su terreni impervi, misti e franosi, si prescrive l’utilizzo di scarponi da montagna propriamente detti e bastoncini.

Portare al seguito le rotelle per i bastoncini, da montare in caso di neve fresca o ghiaccio morbido.

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