Sentiero per il MONTE SAN GIORGIO | 830 m slm
IMPORTANTE: Fai molta attenzione ai dati contenuti in questa descrizione. Potrebbero essere incompleti o obsoleti. I sentieri possono subire variazioni nel tempo a causa delle intemperie o semplicemente del cambio delle stagioni. Controlla nei commenti se qualcuno ha fatto segnalazioni oppure consigliaci eventuali modifiche.
INFO UTILI
Tutti i dati sono da considerarsi indicativi.
DISLIVELLO
+454 m circa
PARTENZA/QUOTA
Piossasco (TO) / 384 mslm circa
ARRIVO/QUOTA
Monte San Giorgio / 837 mslm circa
LUNGHEZZA A/R
5,4 km circa
DIFFICOLTÀ
E (Escursionistico)
WT2 (Ciaspolata medio-facile)
Scopri di più sulle sigle.
SEGNAVIA
bianco-rosso
DURATA A/R
senza neve:
Andata 1.20 h circa
Ritorno 0.40 h circa
ATTREZZATURA CONSIGLIATA
Sempre: Buoni scarponi da trekking; Bastoncini da trekking.
In inverno: Ciaspole in caso di tanta neve morbida; Ramponcini in caso di neve dura e scivolosa; Kit sicurezza in valanga.
PERIODO CONSIGLIATO
Tutto l’anno.
segnala delle modifiche scrivendo a redazione@hikerspiemonte.it
DATA ESCURSIONE: Marzo 2019
PUNTO DI PARTENZA
Raggiungi la partenza del sentiero per il Monte San Giorgio inserendo sul navigatore “Ca’ Dorina – Piossasco”.
DESCRIZIONE SENTIERO PER IL MONTE SAN GIORGIO
L’itinerario che conduce alla cima del Monte San Giorgio si sviluppa all’interno dell’omonimo Parco di interesse provinciale, nel quale sono presenti numerosi elementi interessanti di carattere ambientale, storico ed archeologico.
Il parco nasce nel 2004, in seguito un incendio che distrusse parte dell’area boschiva e che costò la vita al giovane volontario David Bertrand.
Il sentiero inizia su evidente mulattiera, la quale consente di raggiungere dopo una decina di minuti il colletto di San Valeriano.
Una brevissima deviazione sulla destra conduce l’escursionista nei pressi dell’omonima cappella, risalente al XVII secolo.
L’edificio è stato restaurato e ricostruito in seguito a severi danneggiamenti subiti durante la Seconda Guerra Mondiale.
Da qui, il panorama sulla pianura torinese è meraviglioso, e lo sguardo abbraccia la bassa Val di Susa, da cui è riconoscibile il Monte Musiné, la collina torinese, le principali cime delle montagne del pinerolese, saluzzese e la Rocca di Cavour.
Riprendendo la carrozzabile, si seguono le indicazioni per il Monte San Giorgio, fino a un bivio un po’ nascosto sulla sinistra (15 minuti circa).
Il sentiero prende il nome di “Sentiero delle Lame”, dovuto ai diversi affioramenti rocciosi presenti fino alla sommità del Monte.
Occorre prestare attenzione all’unica deviazione presente alla base del crinale, che deve invece essere percorso nella sua interezza. Lungo la ripida salita verso la cima, la traccia prende diverse diramazioni, ma tutte seguono il crinale, senza possibilità di errore.
Il “sentiero delle lame” attraversa un suggestivo bosco di pini neri, e con un po’ di fortuna non è così raro incontrare qualche animale selvatico, soprattutto il capriolo.
Una volta arrivati nei pressi della cima del monte si nota la cappella affrescata dedicata a San Giorgio.
Il complesso religioso è di origine medievale e si possono notare diversi ruderi, a testimoniare la presenza del monastero benedettino.
Dopo aver superato dunque le vestigia della cappella, si raggiunge in brevissimo tempo la Croce del Monte San Giorgio, da cui si può godere di un bellissimo colpo d’occhio su tutta la pianura torinese e pinerolese, con ampia veduta sulle montagne della Val Pellice, Valle Po e bassa Val di Susa.
NOTE
Il sentiero è molto facile e frequentato, quindi non vi sono particolari rischi o attenzioni da prestare.
Se accompagnati da un animale domestico si consiglia di percorrere l’itinerario con il nostro amico al guinzaglio, in quanto sono presenti molte tracce di animali.
In più, durante il periodo primaverile, il sentiero diventa teatro delle migrazioni delle processionarie, pericolose per la salute dei cani.
Sulla cima vi è anche la presenza del Rifugio Lorenzo Nicola.
Questa si tratta di una struttura che presenta la possibilità di riparo in caso di maltempo, sotto la tettoia. Non sono presenti fonti d’acqua durante il percorso.
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