Sentiero per il LAC NOIR | 2300 m slm

da | Lug 23, 2021 | Val Cenischia | 0 commenti

IMPORTANTE: Fai molta attenzione ai dati contenuti in questa descrizione. Potrebbero essere incompleti o obsoleti.  I sentieri possono subire variazioni nel tempo a causa delle intemperie o semplicemente del cambio delle stagioni. Controlla nei commenti se qualcuno ha fatto segnalazioni oppure consigliaci eventuali modifiche.

INFO UTILI

Tutti i dati sono da considerarsi indicativi.

DISLIVELLO

+570

PARTENZA/QUOTA

Scale del Moncenisio (FR) | 1730 m slm circa

ARRIVO/QUOTA

Lac Noir | 2300 m slm circa

LUNGHEZZA A/R

8,5 km

DIFFICOLTÀ

EE (Escursionisti Esperti, difficile)
Scopri di più sulle sigle.

SEGNAVIA

Sono presenti rade e sbiadite tacche rosse e talvolta giallastre.

DURATA A/R

Andata 3.00 h
Ritorno 2.00 h

ATTREZZATURA CONSIGLIATA

Sempre: Buoni scarponi da trekking; Bastoncini da trekking; radio PMR; fischietto; ramponcini.

A piacere: binocolo/monocolo, ghette o pantalone ghettato o sovrapantalone impermeabile. 

ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO

Sempre considerando come alla quota di partenza si rilevino spesso temperature gradevoli ma che poi, progredendo di quota, oltre ai possibili, repentini mutamenti atmosferici propri dell’altitudine, correlate anche al particolare complesso climatico del settore, resta indispensabile munirsi, al seguito, di indumenti come softshell, “pile” leggero, occhiali da sole/neve, giacca in goretex o similare, ghette, berretti in tessuti sintetici, aderenti e che coprano le orecchie, guanti sempre presenti e di peso calibrato alla stagione, ma pensando che a oltre 2000 m, l’ombra dei versanti, il vento e l’eventuale pioggia gelata sono sempre incombenti, specie al pomeriggio.

PERIODO CONSIGLIATO

Da fine Aprile a inizio Ottobre

segnala delle modifiche scrivendo a redazione@hikerspiemonte.it

DATA ESCURSIONE: gite varie, svolte nei mesi di aprile, maggio e ottobre.

PUNTO DI PARTENZA

Raggiungi la partenza del Sentiero per il Lac Noir impostando sul navigatore “Lago del Moncenisio“.

INDICAZIONI

Dal parcheggio sterrato o dalle adiacenze delle sbarre di imbocco alle Scale del Moncenisio. Talvolta, il posteggio, causa eccesso di neve o di veicoli degli escursionisti, è obbligato ben 1 Km prima, su slarghi, presso l’inizio del Piano di S.Nicolao – Strada Reale. (q.1750m)

DESCRIZIONE SENTIERO PER IL LAC NOIR

Dal fondovalle della Val Susa, procedere su Autostrada del Frejus, oppure su S.S. 25 (..o anche dalla S.s. 24), fino a Susa, dove seguire indicazioni per il Colle del Moncenisio (F).

Attraversare l’abitato di Susa in direzione Francia e, salendo ora in deciso cambio di pendenza, arrivare, in circa 1,15 ore di salita e svariati tornanti all’imbocco delle “Scale del Moncenisio” e ivi parcheggiare a bordo strada o nei tratti sterrati adiacenti.

Iniziare il movimento scendendo nel pianoro a ovest, a inizio primavera spesso allagato da ruscellamento di fusione, attraverso vicine bergerie, recandosi verso l’imbocco di un evidente canalone a Dx (che, in prospettiva ottica, trova continuazione nelle imponenti e strapiombanti Courne Rousse q.2660m) e reperendo un marcato sentierino che vi entra.

Alla Dx del sentiero, stranamente abbarbicato in quota intermedia del massiccio chiamato La Roche Foree e su strapiombo, giacciono i resti di un tratto di quella che fu la avveniristica Ferrovia FELL a tre rotaie e trazione accentuata (chiusa nel1871) e che nel tratto osservato sussisteva in galleria, sia pensile che scavata nella roccia viva come ora evidente, e che si sviluppava sulla Strada Reale.

Si prosegue nel canale fino a pervenire, dopo una visita ai resti di una bella cava di marmo/graniti e una curiosa ispezione a varie caverne scavate nella parete rocciosa dai militari italiani, ad una gradevole mulattiera che, dolcemente si alza per confluire, dalla antica Strada Reale settecentesca, a quella militare di epoca più recente (’19° sec)non lasciando inosservata la Stazione Telegrafica bassa del Giaset che, collegata a quella alta, consentiva i rifornimenti ai siti della Conca Giaset a q.2630 e quindi alla Caserma Malamot.

Dalla detta confluenza, percorso mezzo curvone in direzione Nord, esattamente all’altezza di alcuni blocchi di pietrame con superficie piana, crollati dalla parete rocciosa e invitanti alla sosta, si reperisce un non evidente imbocco di sentiero, teso verso Ovest, talvolta segnato con piccoli ometti costituente il  vero e proprio sentiero di percorso per il raggiungimento della nostra destinazione.

Il sentiero, non denominato sulle carte, non tracciato e spesso sprovvisto di tacche distintive, si innalza fra cespugli di rododendri e pino mugo, boschetti di larici e grandi rocce montonate in ripetuti tornantini e zig-zag, attraversando i margini della Finestra dell’Arpone che, di seicentesca memoria, formava lo sbarramento di sicurezza del Ducato di Savoia contro i franco-spagnoli nella guerre di successione dell’epoca.

Alternando tratti fra i vari versanti, che regalano sprazzi di paesaggi via via piu’ ampi e grandiosi si passa per crinali selvaggi ove non manca la possibilità di incrociare, piccoli branchi di camosci con i loro capretti (..l’area e’ infatti prediletta per i loro giacigli), rasentando punti di riferimento formati da notevoli ed evidentissimi ometti in pietra.

Ragguardevoli, inoltre, le numerose cascate presenti.

La quota ora raggiunta consente di apprezzare i panorami e il Lago del Moncenisio, le propaggini del Monte Lamet (la quota piu’ elevata del quadrante geografico Val di Susa dopo Punta Roncia) e, piu’ oltre, quelli del Rocciamelone nonché, sempre piu’ vicine quelle della Cima di Bard.

A quota 2.100/2.200m a inizio primavera, il sentiero e’ coperto di residui nevai che, non portanti, se attraversati con leggerezza potrebbero riservare sicuro sprofondamento, causando solo lievi preoccupazioni e fatica per uscirne: quindi, bisogna aggirare i nevai se sprovvisti di rotelle per bastoncini e ciaspole.

A quota 2270 circa, si confluisce su una mulattiera di servizio all’elettrodotto dell’E.D.F. Francese, che seguendo ora verso Sud-Est , superati alcuni dossi, si perviene come come magicamente in riva al laghetto il quale, a Sud, è protetto dalle maestose fiancate della Cima di Bard dove si osserva la Cresta della Ciarma mentre, a Nord, si e’ circondati dalla cintura ad anfiteatro del Colle del Moncenisio e ad Ovest, a q.3000 circa, incombe il cupo Monte Malamot con la sua grande fortezza.

Verso Sud-est è pregevole la vista, inoltre, dei laghetti Roterel e Lac de S.George e lo snodarsi della bella strada militare collegata al Lac d’Arpon in Italia.

Osservabili, in loco, alcune volpi nelle diverse gradazioni cromatiche stagionali!

Percorso di ritorno: il medesimo dell’andata ma, se interessati, con brevi deviazioni, per visitare i punti di evidenza con grandi ometti e numerosi trinceramenti militari del sei-settecento ancora in opera, alcuni dei quali recanti, nelle pareti rocciose adiacenti, incisioni dell’epoca con i nomi degli autori.

NOTE

Al fine di rendere sempre agevole e sicura la progressione, in specie su terreni anche parzialmente innevati, impervi, misti con ghiaioni o sfasciumi e/o ghiacciati, si prescrive l’utilizzo, anche se non vincolante, di scarponi da montagna propriamente detti, a struttura semirigida con punta/fianchi rivestiti da fascione gommato, per poter picchiare sulla superficie accliva e gradinare, qualora si perda aderenza.

Quale alternativa, si suggeriscono al seguito ramponcini a dieci punte.

(In pieno inverno, con vestiario ed equipaggiamento completamente diverso, valutare il transito sotto e su pendii molto carichi di neve recente, o accumuli ventati di cresta, evitandoli; consultare previsori meteovalanghivi italiani e francesi).

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