Sentiero per il FORTE DI PATTACROCE | 2385 m slm
IMPORTANTE: Fai molta attenzione ai dati contenuti in questa descrizione. Potrebbero essere incompleti o obsoleti. I sentieri possono subire variazioni nel tempo a causa delle intemperie o semplicemente del cambio delle stagioni. Controlla nei commenti se qualcuno ha fatto segnalazioni oppure consigliaci eventuali modifiche.
INFO UTILI
Tutti i dati sono da considerarsi indicativi.
DISLIVELLO
+520
PARTENZA/QUOTA
Scale del Moncenisio (FR) | 1870 m slm circa
ARRIVO/QUOTA
Forte di Pattacroce | 2385 m slm circa
LUNGHEZZA A/R
16,5 km
DIFFICOLTÀ
E+ (Escursionisti Allenati, medio-difficile)
Scopri di più sulle sigle.
SEGNAVIA
Pannelli indicatori gialli e rade e scolorite tacche, verdi o gialle.
DURATA A/R
Andata 2.50 h
Ritorno 1.50 h
ATTREZZATURA CONSIGLIATA
Sempre: Buoni scarponi da trekking; Bastoncini da trekking; radio PMR; fischietto; ramponcini.
A piacere: binocolo/monocolo, ghette o pantalone ghettato o sovrapantalone impermeabile.
ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO
Sempre considerando come alla quota di partenza si rilevino spesso temperature gradevoli ma che poi, progredendo di quota, oltre ai possibili, repentini mutamenti atmosferici propri dell’altitudine, correlate anche al particolare complesso climatico del settore, resta indispensabile munirsi, al seguito, di indumenti, come softshell, “pile” leggero, occhiali da sole/neve, giacca in goretex o similare, ghette, berretti in tessuti sintetici, aderenti e che coprano le orecchie, guanti sempre presenti e di peso calibrato alla stagione, ma pensando che a oltre 2000-2400m, l’ombra dei versanti, il vento e l’eventuale pioggia gelata sono sempre incombenti, in specie al pomeriggio.
PERIODO CONSIGLIATO
Da fine Aprile a inizio Ottobre
segnala delle modifiche scrivendo a redazione@hikerspiemonte.it
DATA ESCURSIONE: gite varie, svolte nei mesi di giugno e ottobre.
PUNTO DI PARTENZA
Raggiungi la partenza del Sentiero per il Forte di Pattacroce impostando sul navigatore “Lago del Moncenisio“.
INDICAZIONI
Dal parcheggio asfaltato che cinge la casermetta della Gendarmeria francese, al termine delle Scale del Moncenisio.
In alternativa, qualora si disponga di veicolo 4×4 o comunque alto da terra, si puo’ attraversare la Diga, salendo a Sx in direzione Monte Malamot, per lasciare il mezzo nello spiazzo ghiaioso di una cava sopraelevata (in estate/inizio autunno vi è una corda amovibile a chiusura, per interdire la fuga di bestiame al pascolo), riducendo il percorso a piedi di circa 2 km.
DESCRIZIONE SENTIERO PER IL FORTE DI PATTACROCE
Dal fondovalle della Val Susa, procedere su Autostrada del Frejus, oppure su S.S. 25 (o anche dalla S.s. 24), fino a Susa, dove seguire indicazioni per il Colle del Moncenisio (F).
Attraversare l’abitato di Susa in direzione Francia e, salendo ora in deciso cambio di pendenza, arrivare, in circa 1,30 ore di salita e svariati tornanti all’imbocco delle “Scale del Moncenisio” e parcheggiare a bordo spiazzo, nelle adiacenze della casermetta in legno nero, della Gendarmerie Nationale francese.
Iniziare il movimento sulla sterrata in direzione dell’angolo ovest della diga(a Sx ,guardandola), attraverso la borgata fantasma di Gran Croix, lasciandosi a Sx l’Hotel Malamot (di discutibile colorazione e foggia), deviando a Sx subito dopo la borgata, fino ad iniziare l’ascesa sulla gradevole strada militare che, in lunghi diagonali e poche svolte, porta dopo circa 1,9 km, ad incrociare la deviazione per il Forte Varisello che si tralascia a Dx.
Si prosegue ora lungo le pendici ove sorge il predetto Forte, lungo la cui parete si osservano numerose installazioni diroccate, costruite dagli Italiani fino al 1940, per reperire un incrocio seguendo ancora indicazioni x il Monte Malamot.
Giunti a deviazione dopo 15 minuti circa, si prende a Dx una evidente sterrata ( priva indicazioni), da percorrere in un lunghissimo diagonale senza pendenza percepita per circa 2,5 Km, gustando il panorama del lato ovest del Lago per giungere al Piano della Maddalena, all’inizio dei tornanti che porteranno in quota, superbi, egregiamente costruiti e costellati da opere militari le più svariate.
Alla Sx si costeggia un incassato vallone, La Combe Borgne, innevato fino a tarda estate, dove sovente si assiste a violente incornate fra stambecchi (facilmente scambiate x frane) e si e’ sorvolati a raso da curiosi stormi di gracchi o solitarie poiane, pervenendo infine ad un sospirato gradino erboso, erroneamente ritenuto il capolinea!
Visitate altre piccole installazioni nei pressi della larga mulattiera, si prosegue in lieve pendenza denotando ora, a “ponente”, l’emergere di qualcosa che sembra una fortezza (sembra) per arrivare con tre ultimi tornantini, dinanzi ad una ….casa!
Tale casa, in apparenza di recente fattura, altro non era che il Comando della fortezza “moderna”, costruita defilata, occultata alla vista dedli antagonisti, rappresentante l’unica struttura “fuori terra” integra presente in loco.
Infatti, il Forte vero e proprio, è interamente sviluppato in profondità a decine di metri sotto le strutture esterne ottocentesche, costituito da notevole sviluppo metrico e diramazioni, ma raggiungibile solo da alcuni ingressi da percorrere in assoluta sicurezza, non da soli e con dotazione di plurime torce elettriche con ricambio di batterie, mediante ripide scalinate tutt’oggi perfettamente efficienti (alcune rampe presenti e percorribili, sono di 39 e altre ancora anche di 50 gradini!!); una delle installazioni di questa fortezza, reca quasi 150 gradini di sviluppo (Osservatorio del Centro 13A)!
Per chi fosse scosso dall’interesse, non ancora stravolto dalla fatica, potrebbe, sulla dorsale dominante il Forte, in direzione Malamot (Sud)e a quota intorno ai 2500m, visitare il predominante Osservatorio del Centro 12 in cupola corazzata se non, addirittura, proseguire sulla dorsale spartiacque fino al Caposaldo Malamot stesso (q3000m), svolgendo un giro ad anello che riporta, con severo spostamento chilometrico, su eccellente mulattiera, alla bretella di raccordo con la strada militare adducente al Forte Varisello, e quindi, con due lunghi diagonali al parcheggio presso la Gendarmerie.
Ritorno, da effettuarsi sul medesimo percorso dell’andata ma, volendo, accorciandolo di almeno tre Km tramite sentierini di taglio trasversali ai tornanti.
NOTE
Il percorso, in estate, è attuabile anche con un buon paio di scarpe da ginnastica, meglio però se da trail.
Al fine di rendere sempre agevole e sicura la progressione, in specie su terreni anche parzialmente innevati e impervi, si prescrive l’utilizzo, anche se non vincolante, di scarponi da montagna propriamente detti, a struttura semirigida, con punta/fianchi rivestiti da fascione gommato, per poter picchiare sulla superficie accliva e gradinare, di punta o di bordo, qualora si perda aderenza su neve/ghiaccio morbido.
Quale alternativa, si suggeriscono al seguito ramponcini leggeri a dieci punte.
FAUNA
Marmotte, corvidi e grandi rapaci a non finire lungo tutto il percorso; stambecchi, nel vallone di Combe Borgne e sui crinali più alti e lontani.
FLORA
Tarda primavera ed estate, tripudio di colori sgargianti, dal verde dei prati, a quello luminoso dei larici, costellato da tutte le infiorescenze di quota.
Contrasto a infezione coronavirus
Essendo il sentiero interamente in territorio francese, in periodi restrittivi occorre informarsi circa le formalità necessarie (in tutto il mese di giugno 2021: gendarmeria vuota e passaggio libero).
VUOI SCOPRIRE ALTRI SENTIERI NELLA ZONA? CLICCA QUI