Sentiero per il LAC DE SAVINE | 2450 m slm
IMPORTANTE: Fai molta attenzione ai dati contenuti in questa descrizione. Potrebbero essere incompleti o obsoleti. I sentieri possono subire variazioni nel tempo a causa delle intemperie o semplicemente del cambio delle stagioni. Controlla nei commenti se qualcuno ha fatto segnalazioni oppure consigliaci eventuali modifiche.
INFO UTILI
Tutti i dati sono da considerarsi indicativi.
DISLIVELLO
+280 m circa
-130 m circa
PARTENZA/QUOTA
Lacs Perrin, Col du Petit Mont-Cenis (FR) / 2180 m circa
ARRIVO/QUOTA
Lac de Savine / 2450 m circa
LUNGHEZZA A/R
15 km circa
DIFFICOLTÀ
E (Escursionisti)
Scopri di più sulle sigle.
SEGNAVIA
//
DURATA A/R
Salita 2.15 h circa
Discesa 1.45 h circa
ATTREZZATURA CONSIGLIATA
Bastoncini da trekking; binocolo/monocolo; fotocamera; radio PMR; fischietto.
Primavera: ghette o pantalone ghettato; ramponcini.
ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO
Progredendo di quota, oltre ai repentini mutamenti atmosferici propri dell’altitudine, con connessa rapidissima variabilità del clima, è indispensabile munirsi, di indumenti c.d. softshell, “pile” leggero, occhiali da neve o mascherina, giacca in goretex o similare, ghette, berretto in tessuto sintetico, guanti sempre presenti e di peso calibrato alla stagione.
PERIODO CONSIGLIATO
Tarda primavera/estate/autunno.
Dal 1° novembre al 2 maggio, le autorità locali francesi chiudono e sbarrano l’accesso stradale alle Scale del Moncenisio, impedendo il transito a qualunque veicolo che non sia un cingolato da neve.
Inoltre, in pieno inverno, la Provincia di Torino non provvede all’invio degli spazzaneve nel tratto fra Barcenisio e la Piana di S.Nicolao (3 Km circa).
segnala delle modifiche scrivendo a redazione@hikerspiemonte.it
DATA ESCURSIONE: Frequentato diverse volte in Maggio, Giugno, Agosto, Settembre, Ottobre.
PUNTO DI PARTENZA
Raggiungi la partenza del Sentiero per il Lac de Savine, inserendo sul navigatore “Lacs Perrin“.
INDICAZIONI
Raggiungi l’ultima bergerie “LE COLOURS”, e chiedere permesso di parcheggio, magari dietro un sorso di caffè francese o una tazza di panna cotta, oppure 200m più avanti in spiazzo libero sterrato, adiacente la carrareccia.
Al ritorno, o all’andata se non si resiste al richiamo, presso il Monsieur le bergere, che parla fluentemente accenti piemontesi, è possibile acquistare, a prezzi di produzione, ma non economici, tutte leprelibatezze da loro prodotte, dai vari formaggi d’alpeggio e derivati, ai salumi e confetture di frutti di alta montagna (garantisco di persona!).
È importante non occupare con veicoli i tratti di sterrata o spazi di accesso alle proprietà dei margari locali che, sovente, vi debbono transitare con trattori e rimorchi e dove pascolano mandrie di bovini.
DESCRIZIONE SENTIERO PER IL LAC DE SAVINE
Dal fondovalle della Val Susa, procedere su Autostrada del Frejus, oppure su S.S. 25 (..o anche dalla S.s. 24), fino a Susa, dove seguire indicazioni per il Colle del Moncenisio (F).
Attraversare l’abitato di Susa in direzione Francia e, salendo ora in deciso cambio di pendenza, arrivare, in circa 1,15 ore di salita e svariati tornanti della panoramica strada statale, all’imbocco delle “Scale del Moncenisio”, per passare davanti al Posto di Guardia della Gendarmerie Nationale e proseguire sulla Route Nationale D1006 per 6 Km circa fino ad un bivio a Sx, nella discesa al vero e proprio Colle, reperendo le indicazioni, su grande cartello segnaletico turistico, per il REFUGE du PETIT MT CENIS e Colle omonimo.
Discendere la stretta ma buona strada bitumata volgendo ancora a Dx in contropendenza e proseguire, bordeggiando il Lago ma tralasciando tutti gli incroci, fino al margine del Colle del Piccolo Moncenisio, ove posteggiare con le indicazioni sopra descritte e iniziare il movimento a piedi sulla pista sterrata per quasi 1Km, deviando a Sx in forte salita per penetrare nel piccolo altopiano Perrin, addentrandosi lungo i selvaggi minuscoli laghetti che lo costellano (alcuni sono celati e per vederli occorre risalire a dx i panoramici punti più elevati), costeggiando poi il maggiore degli specchi d’acqua Perrins che esprime suo splendore in autunno/inverno quando ghiacciato riflette le vette circostanti.
Lasciato il laghetto e abbandona la pista sterrata (che volge a sx per tornare ad anello verso il Rifugio) si prosegue su stretto sentiero verso sud, con indicazioni su paline per Lac de Savine, in un contesto ancor piu’ selvaggio e inebriante, fra bassi rododendri e roccioni montonati (la zona, come vasti settori della Valsusa, nel Pleistocene era coperta da immani ghiacciai che scorrevano premendo e levigando le rocce sottostanti, conferendo loro, a quelle più dure, quell’aspetto stondato, levigato e lievemente striato che ora osserviamo, quasi come fossero opera di ancestrali uomini o potenze sovrumane) per confluire all’inizio in un canalone, affacciato su tutto il Vallone, ben tracciato fra le rocce con passaggi attrezzati di recentissime funi metalliche che, collocate intelligentemente, agevolano non poco la discesa nel vallone (o l’ascesa in eventuale senso inverso).
Discesi nel pianoro, vasto ed erboso, si passa, guadando qualche ruscello di fusione, presso le Grange Savine che recano ancora baite oramai abbandonate ma ancora gradevolmente apprezzabili (fuori stagione transumantica, diventano tane per numerosi animaletti di alta montagna).
Da questo punto, tranne piccoli attraversamenti tra basse roccette, il percorso diviene una lunga passegiata nel fondo del vallone, in lieve pendenza, con a ovest le cime del Rochers Clery 3140m e le Aiguille de Savine 3172m (in Italia i Denti d’Ambin) e ad est la monolitica, altissima e verticale base rocciosa del massicio del Giusalet 3313m(F), preceduta dalla Costa delle Marmotte, fino ad iniziare una intricata, lieve salita fra tortuosi ma semplici zig-zag che adducono infine al ripiano ove sorge il lungo e luminoso lago, fiancheggiato in tutto il bordo est dal sentiero, che in altri 30 minuti conduce al colle di confine con l’Italia.
Talvolta, in base al clima avutosi nelle stagioni avverse, lunghi tratti dell’itinerario proposto si presentano cospicuamente innevati fino al mese di luglio, in specie vicino e intorno al grande lago, ricoprendone il sentiero e suggerendo di camminare qualche metro più a monte del bordo lago, ad evitare cedimenti e sprofondamenti nell’acqua ghiacciata.
In questa vastità, rilassandosi in sosta su punti dominati, è facile perdersi nel pensiero di come, ventidue secoli or sono, questo terreno, nel mese di ottobre (al tramonto delle Pleiadi), innevato di fresco su residui ghiacciati dell’inverno precedente, fosse calpestato dalla moltitudine portata al seguito del condottiero Cartaginese, con tanto di 39 elefanti da battaglia e migliaia e migliaia di maestranze che operarono loro arti e mestieri su neve, ghiacccio, terra e roccia, piegandoli, per facilitarne l’aggressivo transito nel calare in Italico suolo contro le schiere di Roma, attraverso il Colle Savine-Coche, ora da secoli in disuso, ma allora utilizzato dai Romani per le staffette da/verso le Gallie.
A riprova, subito dopo il margine estremo sud del Lago, aggirando la palude esistente, si puo’ seguire una traccia di sentiero che, adiacente al crinale sud dell’Aiguille de Savine, ove conforma il citato Colle Savine-Coche, scende verso il sottostante ripiano diventando, a tratti, evidente mulattiera selciata costruita in loco dai genieri dell’antica Roma.
Dal fondo di questo altopiano incassato, è possibile, in circa 2 ore raggiungere, rispettivamente, il Rifugio Vaccarone (IT)2747m, Il Ghiacciaio dell’Agnello, il Giusalet, la Punta Tricuspide ed il Rifugio Avanzà(IT)2578m.
Percorso di ritorno, in 1,45-2 ore, uguale a quello di andata .
NOTE
Al fine di rendere sempre agevole e sicura la camminata, maggiormente su terreni impervi, misti e franosi, si prescrive l’utilizzo di scarponi da montagna propriamente detti e bastoncini.
Portare al seguito le rotelle per i bastoncini, da montare in caso di neve fresca o ghiaccio morbido.
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