Sentiero per il CANALE DI MARIA BONA | 1350 m slm

da | Feb 11, 2021 | Val Cenischia, Val di Susa | 0 commenti

IMPORTANTE: Fai molta attenzione ai dati contenuti in questa descrizione. Potrebbero essere incompleti o obsoleti.  I sentieri possono subire variazioni nel tempo a causa delle intemperie o semplicemente del cambio delle stagioni. Controlla nei commenti se qualcuno ha fatto segnalazioni oppure consigliaci eventuali modifiche.

INFO UTILI

Tutti i dati sono da considerarsi indicativi.

DISLIVELLO

+200 m circa

PARTENZA/QUOTA

Pian d’le Ruine, Giaglione (TO) / 1060 m circa

ARRIVO/QUOTA

Canale di Maria Bona / 1350 m circa

LUNGHEZZA A/R

4,5 km circa

DIFFICOLTÀ

E (Escursionisti, medio-facile)
Scopri di più sulle sigle.

SEGNAVIA

//

DURATA A/R

Salita 1.45 h circa
Discesa 0.50 h circa

ATTREZZATURA CONSIGLIATA

Bastoncini da trekking; binocolo/monocolo; fotocamera; radio PMR; fischietto.

Primavera: ghette o pantalone ghettato; ramponcini.

PERIODO CONSIGLIATO

Tarda primavera/estate/autunno

segnala delle modifiche scrivendo a redazione@hikerspiemonte.it

DATA ESCURSIONE: Frequentato diverse volte in Maggio, Settembre, Ottobre.

PUNTO DI PARTENZA

Raggiungi la partenza del Sentiero per il Canale di Maria Bona, inserendo sul navigatore “Val Clarea“.

INDICAZIONI

Dal fondovalle della Val Susa, procedere su Autostrada del Frejus, oppure su S.S. 25 (..o anche dalla S.s. 24), fino a Susa, dove seguire indicazioni per Colle del Moncenisio o Giaglione(S.S.N.25) e, dopo svariati tornanti, giungere all’ampio incrocio, a Sx, con lo stradale per la Val Clarea (S.p.n.255).

Percorrere lo stradale per un Km e giunti al Pian d’le Ruine, proseguire a Dx per un centinaio di metri posteggiando a bordo strada, nei pressi delle Case Boliù o subito dopo.

DESCRIZIONE SENTIERO PER IL CANALE DI MARIA BONA

Sempre al lato Dx della strada provinciale, reperire l’evidente inizio sentiero, il Sentiero Balcone (S.B)n.820B che, transitando tra baite e case in rovina si snoda sinuoso alternativamente fra ombrose boscaglie di acacie e le verticali pareti granitiche della Gran Rotsa (rinomata e agevole palestra di roccia), fiancheggiando sempre il gorgogliante Canale di Maria Bona.

Il Canale, che prende l’acqua dalle prese poste nel cuore della Val Clarea a 1100, presso le Grange Buttigliera, deve il suo nome al quello di una nobildonna Giaglionese, già moglie del Signore Feudatario locale, tale Andrea Aschier de Jalliono quale contributrice dei fondi che hanno potuto dare inizio ai lavori, è stato interamente scavato nella roccia viva, dalla popolazione giaglionese, terminandolo nella metà del xv° secolo da progetti iniziati fine dal 1200.

Da tale opera di artigianale “ingegneria idraulica”, la popolazione, ebbe grande fioritura, sulla montagna, attività e sviluppo, potendo provvedervi all’irrigazione e coltura delle campagne fino ad allora impossibile se non incanalando i ruscelli di scioglimento stagionale, limitati a inizio primavera.

Proseguendo lungo il rilassante percorso, sempre reso pulito e sicuro, non mancando gli scorci panoramici in alto, sul prospiciente Vallone di Tiraculo o la Cima Arià e in basso, talvolta su strapiombi di oltre 200 metri, attraverso ombrosi boschi o esposti al sole si arriva alle “prese” ove il Canale attinge le acque, nella località di Grange Buttigiera al termine del Sentiero 820b.

Posta nel fondo piano del vallone, la frazione risulta bella e interessante da esplorare, specie in estate quando il Campo Suola e le bergerie sono aperte.

Riprendendo la carrareccia in salita si attravesano diverse pittoresche frazioncine, alcune con deliziose baite ristrutturate con gusto, altre in posizioni pazzescamente “ardite”, come a ridosso di roccioni al centro del letto fluviale!

Attraversati i villaggi di Moraretto, S.Giacomo e di Pietraporchera, presso cui ammirare i resti delle abitazioni, spesso inglobate nelle essenze arboree d’intorno e le strutture murarie operate dall’uomo nei secoli scorsi, ci si inoltra nel bosco vero e proprio dove, terminata la carrareccia, trae inizio il sentiero 805 S.B. che porta al Colle Clapier inerpicandosi nelle suggestive serpentine.

Il luogo di gita, incassato nello stretto vallone, e’ dimora di molte specie animali e non e’ raro assistere, in base alla stagione,alle evoluzioni di corvidi e grandi rapaci, inoltre, il greto del torrente Clarea e’ riferimento di abbeveraggio di numerosi ungulati di montagna.

Percorso di ritorno, in 1 ora circa, uguale a quello di andata.

NOTE

Al fine di rendere sempre agevole e sicura la camminata, maggiormente su terreni impervi, misti e franosi, si prescrive l’utilizzo di scarponi da montagna propriamente detti e bastoncini.

Portare al seguito le rotelle per i bastoncini, da montare in caso di neve fresca, accumuli valanghivi.

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